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Il baco da seta  fu introdotto verso l´anno 1000. La sericoltura in Italia si sarebbe diffusa a opera degli Arabi in Sicilia e dei Bizantini in Campania, solo a seguito si è diffusa anche al Nord, dove oggi, si conta una grande sezione specializzata.

In passato, la diffusione dell’allevamento del baco da seta in Italia fu un vero crescendo: nel 1844 si arrivarono a produrre 3.460.000 kg di seta grezza.

Dagli anni Settanta del novecento a oggi, il panorama internazionale vede la forte presenza dei bachicoltori cinesi e un progressivo declino del mercato italiano.

Nel passato più vicino, gli allevamenti di bachi da seta in Italia hanno dovuto fare i conti con un nuovo nemico: l’inquinamento da pesticidi.

Oggi l’inquinamento da antiparassitari sembra essere diminuito tanto che al Nord Italia si comincia di nuovo  a lavorare con i bozzoli.

L’Italia non poteva scegliere un momento migliore per ripartire perché sul mercato —c’è adesso, una forte richiesta di seta italiana da parte delle industrie tessili. Oggi Como  è una delle aree più conosciute al mondo per la produzione e l’esportazione serica. Le aziende tessili come Canepa, Effepierre, Girani, Ratti, forniscono tessuti e stampati ai grandi brand della moda.

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