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Storia

Il commesso o mosaico fiorentino è tecnica che nasce e si sviluppa in Toscana. La famiglia Medici fu la prima a riconoscere l’unicità di questo stile e a promuoverlo.

Cosimo I dimostrò da subito un forte interesse nei confronti degli antichi marmi pregiati, interesse che si estese alla sperimentazione su materiali preziosi.

Francesco I chiamò a Firenze importanti artisti artigiani e Ferdinando I avviò la costruzione del mausoleo di famiglia adottando questa tecnica artistica fondando un laboratorio sovvenzionato dalla corte e specializzato in intarsi di pietre semi preziose, affinché si formassero degli artisti altamente specializzati per la realizzazione della Cappella dei Principi all’interno della Basilica di San Lorenzo luogo dedito ad ospitare le spoglie dei membri della famiglia medicea, ovvero l´Opicifio delle Pietre dure di Firenze

Come si lavora

Si tratta di tasselli di pietre di varia natura come  porfido, lapislazzuli, giade, graniti o altre pietre preziose che vengono tagliati , non geometricamente al contrario del mosaico, con un filo metallico, secondo un disegno preparatorio, tradizionalmente si tratta di fiori, paesaggi e figure, riprodotti attraverso l’utilizzo delle pietre di vari colori.

I tasselli vengono poi fissati con colla su supporti rigidi come tavoli, mobili ed infine lucidati. Fondamentale è infatti la lucidatura finale del lavoro che ancora oggi viene eseguita a mano e che permette di far risaltare in tutta la loro bellezza i colori, le macchie e le venature delle pietre.

Produzione

Si può affermare senza dubbio che è un prodotto fiorentino al 100%, una tradizione di famiglia che oggi è custodita nelle mani ad esempio dei Fratelli Traversari & di Renzo e Leonardo Scarpelli.

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